
DESCRIZIONE
La Carbossiterapia è una metodica che trova la sua origine in Francia, presso la stazione termale di Royat (Clermont-Ferrand) nel 1930 dove è stata utilizzata prevalentemente per patologia a carico del sistema vascolare ed in particolare per il trattamento di pazienti affetti da arteriopatie periferiche.
La somministrazione per via sottocutanea di Co₂ si avvale di un’apparecchiatura (Carbomed) che permette l’erogazione di gas in modo controllato, programmabile ed in funzione delle resistenza incontrate nei tessuti del paziente. In particolare è stato possibile riscontrare l’efficacia della Carbossiterapia per:
1) Miglioramento del microcircolo dovuto all’aumento di perfusione di ossigeno a livello locale (vasomotion, sfigmicità capillare e processi di neo-angiogenesi).
2) Effetto lipoclasico e lipolitico, riattivazione del metabolismo cellulare e degli enzimi capaci di sciogliere e riassorbire i grassi.
3) Stimolazione delle fibre collagene, ottenendo una pelle più liscia, luminosa e tonica.
Per questi e altri motivi la metodica trova riscontro in un vastissimo campo di applicazioni: negli arti inferiori a livello circolatorio e linfatico per esempio si ottengono risultati sia funzionali che estetici (gambe più leggere sin dalla prima seduta); nella regione perioculare l’effetto tensorio del gas diminuisce la ptosi palpebrale; l’effetto della carbossiterapia negli adipociti provoca altresi un rimaneggiamento del grasso in eccesso, provoca un effetto “lifting” molto naturale in ambito anti-aging, sia a livello del viso che del collo e l’aumento del drenaggio post-carbossiterapia consente di ottenere un effetto evidente anche nell’inestetismo delle cosiddette “dark circles”.
Sicurezza della metodica
La Carbossiterapia è sicura ed atossica, non può produrre embolia. Nei pazienti trattati, è possibile riscontrare:
a) sensazione di crepitio sottocutaneo (leggero fastidio che scompare entro la prima ora).
b) ecchimosi dovute all’ago (5% nelle attuali casistiche).
c) dolore nella sede dell’iniezione (tale dato presente inizialmente nel 70% dei pazienti è oggi quasi completamente scomparso con l’introduzione del Carbomed).
La sicurezza e l’efficacia della metodica è, in realtà, legata, da un lato ad una corretta tecnica di esecuzione e dall’altra, all’impiego di strumenti sicuri ed affidabili. A tale fine và chiarito come sia una condizione indispensabile conoscere le seguenti avvertenze:
a) deve essere impiegata solo CO₂ medicale.
b) l’apparecchiatura impiegata deve permettere di predeterminare e controllare:
– la purezza del gas somministrato.
– la quantità del gas da infondere.
– il tempo di infusione.
– il volume del gas somministrato.
– la velocità di infusione del gas deve essere determinabile e costante. Tale dato è fondamentale e vi deve essere un sistema che permetta adattare la velocità di uscita della CO₂ dalla macchina in rapporto alle resistenze incontrate dal gas nel sottocute.
– la sterilità del gas.
– la temperatura del gas.
c) l’apparecchiatura deve essere stata sottoposta a certificazione che ne garantisca la conformità ai dati tecnici sopra riportati e la possibilità di impiego per la somministrazione di gas medicale.
Campi di applicazione
La Carbossiterapia trova oggi diverse applicazioni ed è entrata nella pratica clinica in chirurgia plastica ed estetica, dermatologia, andrologia, ginecologia, angiologia e flebologia, nel trattamento di diverse patologie di natura vascolare e nel trattamento delle ulcere cutanee.
I campi di applicazione sono, attualmente, i seguenti:
Anti-aging (viso, collo, decolleté, mani)
Striae Distensae
Lassità cutanea
Adiposità localizzata
Body Contouring – come trattamento complementare alla liposuzione
Lipomatosi Diffusa
Cosiddetta “Cellulite”
Psoriasi
Insufficienza Venosa
Restless Leg Sindrome
Acrocianosi
Arteriopatie periferiche
Trattamento delle ulcere cutanee
Fenomeno di Raynaud
Alopecia areata
Impotenza sessuale maschile di eziologie vascolare
Disfunzioni sessuali femminili in menopausa o post-gravidanza
Terapia del dolore
Va sottolineato come, la sicurezza della metodica, rende possibile associare la Carbossiterapia alle altre metodiche che il medico consideri necessario applicare.
Quello che deve conoscere il paziente
La Carbossiterapia è una metodica che consiste nella somministrazione sottocutanea, previa disinfezione della pelle, tramite aghi sottilissimi (30g), di anidride carbonica medicale. A tale scopo viene impiegata una apparecchiatura la cui sicurezza è certificata dal Ministero della Salute; il sistema di infusione e gli aghi sono monouso e il gas medicale è sterile. Anche se non richiede alcun tipo di anestesia ed è poco invasivo il trattamento deve essere sempre eseguito da un medico.
Il trattamento è sicuro, non presenta alcun tipo di tossicità (la CO₂ è normalmente prodotta durante la respirazione, il gas è quello usato negli interventi chirurgici eseguiti con metodica laparoscopica) e sono da segnalare solo fugaci effetti collaterali. In particolare, l’utilizzo di un ago, sia pure molto sottile, rende possibile il verificarsi di ecchimosi nella sede dell’iniezione. In ogni caso tale evenienza è molto rara (5% dei trattamenti eseguiti) e le ecchimosi scompaiono in pochi giorni senza lasciare alcun segno. Nelle zone di infusione del gas, è possibile avvertire con le dita un senso di crepitio al di sotto della cute (effetto “neve fresca”) che scompare dopo i primi minuti del trattamento. Con l’utilizzo di apparecchiature certificate non vi è, assolutamente, alcun rischio di embolia neanche se, accidentalmente, si incannula e si inietta la CO2 direttamente in un vaso sanguigno. La Co₂ viene smaltita in maniera del tutto naturale ed in poco tempo alla fine del trattamento.